Titolo di un'opera filosofico-politica di V. Gioberti, pubblicata nel 1843. In
essa l'Italia, vista come centro del Cattolicesimo, veniva messa al primo posto
tra tutte le Nazioni civili europee. In realtà questo suo primato era
solo potenziale, in quanto offuscato dagli ultimi tre secoli di individualismo
anticattolico instaurato da Lutero e da Cartesio. La Nazione italiana,
però, avrebbe potuto tornare agli antichi albori organizzandosi in uno
Stato federalista sorto in seguito a un accordo tra Papato, principi e popolo,
esempio della coesistenza di elementi laici ed ecclesiastici, di progresso e
tradizione. Il testo voleva dimostrare che soltanto l'Italia era moralmente
degna di porsi a capo di una Europa federata. L'opera ebbe grande importanza per
lo sviluppo del cosiddetto Neoguelfismo, ma vide ben presto il suo autore
rinnegarne i principi, in particolare nei
Prolegomeni al Primato (1845).
Ciononostante il
P. venne considerato basilare per il risveglio italiano
che portò ai moti del 1846-48
.